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Neoitaliani. Un manifesto

Popolarità:
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Inserito il:
dicembre 2020

Autore:
Beppe Severgnini

Casa Editrice:
Rizzoli


Quindici anni dopo La testa degli italiani – il libro che, tradotto in quattordici lingue, ha spiegato agli stranieri il nostro carattere nazionale – l'autore ha deciso di raccontare i cambiamenti avvenuti e anticipare quelli che verranno. Neoitaliani ruota intorno a una sorta di manifesto: "50 motivi per essere italiani". Un modo insolito e brillante per spiegare chi siamo, e capire chi potremmo essere.

Chi sono i neoitaliani? Siamo tutti noi, che abbiamo attraversato la stranissima primavera del 2020 e ora affrontiamo un futuro incerto. «Ci vorrà tempo per capire come la pandemia, lo spavento e le difficoltà abbiano cambiato il nostro carattere. Ma un cambiamento è avvenuto.» Beppe Severgnini, che ha dedicato la carriera alla meticolosa osservazione dei connazionali, non ha dubbi: «Dalla bufera siamo usciti diversi. Peggiori o migliori? Direi: non siamo andati indietro. A modo nostro, siamo andati avanti. Siamo stati costretti a trovare dentro di noi – nelle nostre città, nelle nostre famiglie, nelle nostre teste, nel nostro cuore – risorse che non sapevamo di possedere». Quindici anni dopo La testa degli italiani – il libro che, tradotto in quattordici lingue, ha spiegato agli stranieri il nostro carattere nazionale – l'autore ha deciso di raccontare i cambiamenti avvenuti e anticipare quelli che verranno. Neoitaliani ruota intorno a una sorta di manifesto: 50 MOTIVI PER ESSERE ITALIANI. Un modo insolito e brillante per spiegare chi siamo, e capire chi potremmo essere. Scrive Severgnini: «Il virus ci ha messo con le spalle al muro. La posizione in cui noi italiani diamo tradizionalmente il meglio». E aggiunge: «Abbiamo dimostrato di saper essere disciplinati, ma ci scoccia ammetterlo. Temiamo di rovinarci la reputazione». Il suo racconto – divertente, commovente, stimolante – vi convincerà che i neoitaliani sono pronti a fare cose nuove. Non sappiamo quali e non sappiamo quante e non sappiamo quando. Sappiamo, però, che dipenderà da noi. Noi siamo italiani. Non sottovalutateci mai.

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