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Lapvona

Popolarità:
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Zoom
Inserito il:
marzo 2024

Autore:
Ottessa Moshfegh

Casa Editrice:
Feltrinelli


Geniale, inquietante, depravato, perverso, folle e coinvolgente, il nuovo romanzo dell’autrice di Il mio anno di riposo e oblio.

«Quando chiedeva consiglio agli uccelli, quelli rispondevano che non sapevano nulla dell’amore, che l’amore era un difetto propriamente umano che Dio aveva creato per controbilanciare il potere della avidità degli uomini.»

«Attraverso un mix di stregoneria, inganno, omicidio, abusi, deliri, conversazioni assurde e momenti raccapriccianti, Moshfegh crea un mondo in cui non vorresti mai abitare, ma dal quale non puoi distogliere lo sguardo.» - The Atlantic

«Ciò che colpisce qui non sono tanto le capacità di Moshfegh con i personaggi o la narrazione, o anche il suo stile… quanto le qualità che Lapvona condivide con un dipinto di Francis Bacon: raffigurare con una vitalità sanguigna l’animale umano nel suo caos originario, senza morale né giudizio.» - The Guardian

«Disturbante, crudo, nero. Il mondo tratteggiato da Ottessa Monshfegh in Lapvona è governato da ferocia, bugie, avidità, egoismo, ignoranza, disuguaglianze sociali e annessi mali, dunque in parte tristemente vicino alla realtà odierna.» - Il Fatto Quotidiano

«Un libro che al passo rapido, da cinepresa, fa seguire una bulimia tematica che non lascia scampo, innescando una curiosità continua, pari solo al disgusto di cui, il narratore, è tronfio artefice.» - Sara Annicchiarico per Maremosso


Il racconto si svolge nel corso di un anno nel villaggio medievale di Lapvona, un luogo povero e timorato di Dio che viene perennemente prosciugato dei suoi averi dal signore feudale che vive in cima alla collina. Il piccolo Marek, il figlio maltrattato e delirante di un pecoraio, non ha mai conosciuto sua madre; suo padre gli ha detto che è morta al parto. Una delle poche consolazioni della vita per Marek è il suo legame duraturo con l’ostetrica cieca Ina, che lo ha allattato quando era un bambino, come ha fatto con così tanti bambini del villaggio. Ma i doni di Ina vanno oltre all’accudimento dei neonati: possiede una capacità unica di comunicare con il mondo naturale. Il suo dono la trasforma in veicolo di conoscenze sacre che non sono disponibili agli altri abitanti del villaggio, per quanto religiosi possano essere. Per alcune persone, la casa di Ina nei boschi fuori dal villaggio è un posto da temere e da evitare, un luogo senza Dio. Tra di loro c’è padre Barnaba, il prete della città e lacchè del depravato signore e governatore Villiam. Il disperato bisogno del popolo di credere che ci sia qualcuno che ha a cuore i suoi interessi è messo a dura prova da Villiam e dal sacerdote, specialmente in questo anno di siccità e carestia eccezionali. Ma quando il destino porta Marek vicino alla famiglia del signore, nuove forze occulte sconvolgono il vecchio ordine. Entro la fine dell’anno, il velo tra cecità e vista, vita e morte, mondo naturale e mondo degli spiriti si rivelerà davvero molto sottile.

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