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Ospitone. Dux Barbariae

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Inserito il:
novembre 2020

Autore:
Vindice Lecis

Casa Editrice:
Condaghes


Ospitone di Alalè, capo orgoglioso e pragmatico, sente che la pace raggiunta con i romani di Costantinopoli è come un cappio che rischia di strangolare i barbaricini. I margini di manovra per rivendicare quell´autonomia garantita per un popolo federato con l´impero, si restringono ogni giorno di più. Sullo sfondo della grande Storia, la Sardegna baluardo occidentale di una cristianità che avanza lenta ma inesorabile, subisce le scorrerie dei longobardi e vive una nuova fase dell´eterna ribellione contro l´autorità. Ospitone, abilmente, cerca di far sopravvivere il suo popolo ai nuovi venti di guerra, senza sottrarsi allo scontro che può avere questa volta conseguenze tragiche. Questo libro ricostruisce con fedeltà i dettagli storici della vita comune e dell´amministrazione militare e civile dell´epoca, facendo rivivere e collegando eventi ed episodi che riguardano la Sardegna e il Mediterraneo come solo un romanzo storico può fare, compresa la descrizione viva della Chiesa di quell´epoca alle prese con l´eresia, il paganesimo e la ricerca dell´occulto. Alla fine del VI secolo, la Sardegna subisce le scorrerie dei longobardi che già dilagano nella penisola italiana. Ma, per l´impero, non si tratta della principale preoccupazione. L´accordo di pace con i barbaricini di Ospitone, raggiunto solo pochi anni prima, vacilla per le prevaricazioni e le vessazioni delle autorità di Carales e Chrysopolis. Sia il dux Eupaterio - che ha sostituito Zabarda - che il papa Gregorio chiedono ´schiavi barbaricini´ a conferma che l´intesa sancita solennemente nel 594 non regge. Ospitone, che pure ha consentito l´avvio dell´evangelizzazione dei territori da lui controllati, reagisce chiamando a raccolta il suo popolo. Prima di ogni cosa deve fare i conti con la crescente ribellione all´interno delle sue fila. Il suo luogotenente Assada, esiliato insieme a un pugno di fedelissimi, ora compie scorrerie ai danni delle popolazioni romanizzate, oltre l´invisibile frontiera tra le aspre terre dei barbaricini e quelle, di collina e di pianura, governate dai romani di Costantinopoli. Ospitone tenta di ricostruire l´unità tra le varie popolazioni e i clan con l´ambizioso progetto di rivendicare ancora una volta l´autonomia. Ma l´impero gioca tutte le sue carte per schiacciare una volta per sempre l´eterna ribellione, utilizzando la forza e l´intrigo per un finale sorprendente e tutto da scoprire, dove entreranno in gioco molti dei personaggi del precedente romanzo Hospiton.

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